Martedì 16 Ottobre 2007
Dalla digitalizzazione
della TV ......a Vcast.it: la TV da
"scaricare"
Esistono diversi modi per
convertire un programma televisivo in digitale, o
più in generale per avere un video di origine TV, in
formato numerico.
Come è noto, disporre di un
flusso audio video in formato binario, garantisce la
riproducibilità e la copia senza alcuna perdita di
qualità a differenza di quanto succede nelle
registrazioni analogiche su nastro, tipicamente VHS.
Gli innumerevoli vantaggi del digitale si
scontrano, però, con un inconveniente tutt'altro che
trascurabile: il
danneggiamento del supporto, magnetico (HD) o ottico
(CD, DVD...) su cui è memorizzato
il video può comportare la totale impossibilità di recuperarlo. Al contrario al danneggiamento e
al naturale deterioramento di una VHS, consegue normalmente un peggioramento della qualità che può essere anche
trascurabile.
E' esperienza comune rivedere un VHS di 10-15 anni
fa senza evidenti problemi di invecchiamento; è aimè
altrettanto comune la impossibilità di leggere un Cd
o un DVD masterizzato solo 2-3 anni prima. Se la
vita media di un supporto ottico conservato in un
ambiente "controllato" può tranquillamente superare
i 20-30 anni, al contrario può bastare l'esposizione
al sole per pochi minuti (vedi un Cd appoggiato su
di un tavolino vicino ad una finestra) per rendere
il contenuto del supporto completamente illeggibile.
Riguardo ai supporti magnetici basta considerare
come il crash di un Hard Disk è spesso inaspettato,
repentino...e irreversibile.
Tutta questa premessa, solo per ricordare come per
usufruire senza sorprese dei vantaggi del digitale (copia senza
perdita di qualità e nessun deterioramento nel
tempo), occorre pianificare con
intelligenza la ridondanza dei dati: detto in altri
termini, per registrazioni di reale interesse,
occorre predisporre delle copie di back-up che
periodicamente dovrebbero essere verificate e
replicate.
Come dicevo, esistono diverse maniere per registrare
in digitale la televisione e tutte si possono ricondurre a
due tipologie: digitalizzazione di sorgenti TV
analogiche e Grab di flussi audio video digitale.
Alla prima categoria appartengono due famiglie di
apparati: registratori su DVD e Hard Disk da
"salotto" e tutta una serie di TV tuner all'interno
di computer.
Riguardo i registratori "da salotto", i limiti più
ricorrenti riguardano spesso la bassa qualità del
segnale analogico che sommata ai limiti di certi
encoder Hardware (che non riescono a competere con
la qualità di quelli software), producono
digitalizzazioni non sempre di qualità elevata;
esistono ovviamente eccezioni, in cui filtri di
riduzione di rumore associati a encoder di qualità
producono digitalizzazioni di tutto rispetto. Il
secondo limite dei registratori digitali "da
salotto" lo si identifica nell'ambiente di editing non sempre
efficiente ed immediato nell'utilizzo: del resto il telecomando non è stato
pensato per fare editing non lineare.
La digitalizzazione su pc tramite tuner analogico
viene effettuata attraverso l'utilizzo di una delle
innumerevoli schede (interne o esterne collegate
tramite USB 2.0) i cui prezzi sono abbondantemente
sotto i 100 Euro.
Il problemi legati all'utilizzo di tale schede sono
però innumerevoli. Prima di tutto c'è la difficoltà,
spesso insormontabile, di collegare il pc ad una
presa della antenna normalmente utilizzata in casa:
le antennine portatili da collegare direttamente al
computer, garantiscono ricezioni accettabili solo in
assenza di ostacoli, tipicamente negli "spazi
aperti".
Il secondo problema riguarda la qualità spesso
insufficiente dei software normalmente forniti in
bundle con la scheda: al di là della qualità di tali
encoder software che devono effettuare la
digitalizzazione in tempo reale utilizzando le
spesso limitate risorse di calcolo del computer, il
problema più grosso che si manifesta con la quasi
totalità di tali programmi, è la perdita del
sincronismo audio video su digitalizzazioni di lunga
durata.
Normalmente per avvertire tale problema possono
bastare dei ritardi o anticipi dell'audio di 30-40
ms, ovvero il tempo di due semiquadri (1000 ms/50
fps) di un filmato interallacciato: possono bastare
digitalizzazioni di poche decine di minuti per
creare uno sfasamento che progressivamente supera
tali valori tanto da rendere il filmato
inguardabile. Correggere tali imperfezioni non è
banale poiché, identificato con esattezza il ritardo
(cosa tutt'altro che semplice) occorre
demultiplexare il flusso audio video e operare con
un software di editing sull'audio mediante una
filtro di stretching che ne modifica la durata,
possibilmente mantenendo inalterata la tonalità. Un
software freeware in grado di fare una operazione di
stretching sull'audio è
VirtualDub: ciò è possibile
a partire dalla versione 1.72 mediante l'opzione "use
advanced filtering" all'interno del menù audio. Tale
operazione è fattibile ma non alla portata di tutti,
anche perchè spesso il flusso audio-video è in Mpeg,
e dopo il demultiplexing e prima del successivo multiplexing,
occorre prevedere una ricompressione dell'audio dopo
la sua modifica che ovviamente avviene in formato
non compresso. Prossimamente cercherò di realizzare
una mini guida per risolvere le problematiche di
questo tipo.
La causa dello sfasamento tra l'audio e video è
dovuta alla errata supposizione da parte del
software che la frequenza di digitalizzazione
dell'audio e del video siano esattamente quelle
impostate. Se ad esempio si digitalizza la TV nel
classico formato MPEG PAL, il software presuppone
che il video venga digitalizzato con la cadenza di
50 frame al secondo e che l'audio digitalizzato
esattamente a 48000 Hz. In realtà in mancanza di un
Hardware sulla scheda che verifica e compensa le
approssimazioni sul clock, la reale frequenza di
campionamento è diversa da quella impostata. Se ad
esempio l'audio viene digitalizzato in media a 47970
Hz dopo
circa mezz'ora di filmato, si avrà uno sfasamento di
un secondo.
Esistono alcuni software che riescono a mantenere
intatto il sincronismo mediante il monitoraggio
della reale frequenza di campionamento, così da
conoscere e poi compensare gli sfasamenti. Per
l'audio basta semplicemente contare i campioni che
la scheda di digitalizzazione fornisce. Valutato
l'errore ci sono due possibili modi per risolvere il problema:
li vediamo in breve..
Software come
VirtualDub, intervengono ogni volta
in cui si accumula uno sfasamento o anticipo pari ad
un fotogramma: nel caso di video PAL, ogni 40ms
(1000 ms/25 fps) ovvero ogni errore di 1920 campioni
di audio a 48000 Hz (48000/25). Tale errore viene
compensato duplicando un fotogramma o eliminandone
uno, a secondo, rispettivamente di un posticipo o
anticipo dell'audio.
Un approccio opposto viene realizzato da software
come il freeware VirtualVCR che operano
ricampionando in tempo reale l'audio, aggiungendo o
eliminando tramite interpolazione campioni audio,
così da compensare la imprecisione della frequenza
di campionamento.
In base a delle prove effettuate (3 ore di TV
analogica in Divx), entrambi i software citati
riescono a garantire un sincronismo perfetto, anche
se entrambi sono tutt'altro che immediati nella
scelta dei parametri.
La digitalizzazione della TV tramite tuner
analogico, da un po' di tempo sta lasciando posto al Grab
di trasmissioni DTT (digitale terrestre) e DVB-S (TV
satellitare). Tali standard utilizzano il formato
video Mpeg 2 (raramente Mpeg1) che tramite software
è possibile trasferire, identico bit a bit, sul
proprio computer. In realtà lo standard di
trasmissione del DTT e del DVB-S è l'MPEG Trasport
Stream che prevede l'utilizzo di ulteriori dati che
oltre alla sincronizzazione dei vari flussi, tra le
altre cose, garantiscono la rivelazione di eventuali
errori di trasmissione. I software che prelevano
tale flusso audio video, eliminando i dati
supplementari, estraggono il filmato che, in
mancanza di errori di trasmissione, è identico a
quello trasmesso: naturalmente il problema della
progressivo deterioramento del sincronismo è inesistente.
La qualità delle trasmissioni del
digitale terrestre e satellitari, varia a secondo
delle "politiche" di chi trasmette: a parità di bit
a disposizione, è possibile inserire un numero
maggiore di canali a discapito della qualità:
normalmente la qualità dei canali in chiaro più
importanti (Rai, Mediaset, La7..) è più che
sufficiente anche se non certamente eccelsa. In
tutti i casi il risultato ottenibile è quasi sempre
superiore a quella di un segnale Tv analogico
successivamente digitalizzato. Il filmato MPEG "grabbato"
è utilizzabile senza ulteriori elaborazioni, oltre
che su computer, anche con i recenti lettori DVD da
salotto, che sono spesso in grado di visualizzare
filmati Mpeg 1 e 2 memorizzati su supporto ottico.
Tramite Pc è ovviamente possibile elaborare tale
filmato, per modificarlo e/o convertirlo.
Riguardo la qualità, occorre considerare come la larghezza di
banda di una frequenza adibita alle trasmissioni in
Digitale Terrestre è di circa 24 Mbit/s. E' così
possibile trasmettere un numero variabile di canali
con la condizione che in un qualsiasi istante il
bitrate complessivo non deve superare tale valore.
Ipotizzando che la compressione in tempo reale è
effettuata da encoder Mpeg di elevata qualità, per
poter garantire un video comparabile a quello di un
buon DVD (diciamo circa 6 Mbit/s) non si dovrebbero
trasmettere più di 4 canali per frequenza. In
realtà, se si da una occhiata alla situazione
attuale italiana, per ciascuna frequenza sono
inseriti da 6 a 8 canali con un decadimento della
qualità in certi casi anche molto evidente.
La sempre maggior presenza sul territorio italiano
di connessioni veloci ADSL, sta rendendo Internet un
metodo semplice e immediato per visionare e
scaricare la TV. Tale rivoluzione soffre di un
limite intrinseco che è la disponibilità di
contenuti: se da un lato si moltiplicano i filmati
presenti sui vari portali video (vedi rai.tv) e sono
sempre più numerosi gli "spezzoni" video memorizzati
sui vari siti di videosharing (vedi Youtube), allo
stato attuale nessuna delle varie TV presenti in
Italia, dispone di un servizio in grado di fornire a
richiesta e a pagamento, una qualsiasi
trasmissione del proprio palinsensto, magari anche
del passato. L'altro limite deriva dalla difficoltà
nel memorizzare e archiviare certi filmati trasmessi
in streaming e protetti dal download: a riguardo c'è
da dire che esistono numerosi software in grado di
superare, nella quasi totalità dei casi, tale
ostacolo.
Riguardo la qualità di tali filmati, le esigenze di risparmio di
banda e l'utilizzo di codec di compressione non
recentissimi (vedi l'On2 utilizzato nel formato
Flash video, FLV) per "tradizione " hanno limitato
la risoluzione alla classica 320x240
o al massimo alla risoluzione 352x288 dell'obsoleto VideoCD. In futuro la qualità tenderà sicuramente a
migliorare grazie alla disponibilità del codec H.264,
tra breve utilizzabile con il Flash Player, che con
bitrate attorno al megabit, riuscirà a garantire
video di qualità anche a risoluzioni più elevate
quale la 640x480 o la 720x576.
Nell'ottica dell'integrazione tra la Televisione
e Internet, quella che generalmente viene chiamata IPTV, è da qualche mese on line un servizio di Videoregistrazione Digitale Remota,
attualmente in fase beta, proposto dal sito
www.vcast.it sotto
il nome di Faucet PVR (Personal Video Recorder). Consiste
nella possibilità di richiedere la registrazione di
uno o più programmi televisivi in formato digitale
indicando canale TV, intervallo di registrazione e
formato video: dopo un tempo variabile che dipende
dallo stato di carico dei server adibiti al
servizio, la registrazione sarà disponibile per il download che potrà avvenire al massimo dopo tre
giorni, scaduti i quali verrà cancellato.
Per poter accedere a tale servizio gratuito occorre
registrarsi, dichiarando di essere in regola con
l'abbonamento RAI.
Tramite il proprio account (username e password
impostate in fase di registrazione) si accede ad una
pagina personale da cui operare.
Vediamo in breve i parametri da
settare.
Tipo di
Registrazione |
TV o Radio |
Emittente |
Riguardo la TV è
possibile scegliere tra 29 emittenti,
lista che contempla la quasi totalità
delle televisioni in chiaro più
importanti.
Dal 9 ottobre 2007, a causa di una
diffida da parte di Mediaset, sono state
disabilitate le registrazioni di Rete4,
Canale5, Italia1 e Boing: della
questione ne parlo nella parte finale
dell'articolo. Da segnalare come a causa
di una cattiva ricezione del segnale del
Digitale Terrestre, viene utilizzata per
La7 la sorgente video analogica: per le
altre viene utilizzato un segnale
digitale, Sat o digitale terrestre (DVB-S
e DTT). Le registrazioni di La7 hanno
pertanto una qualità leggermente
inferiore a causa della presenza dei
leggeri disturbi tipici della TV
analogica. Segue l'elenco completo.
|
Giorno, orario,
frequenza e titolo |
La scelta del giorno
e orario di registrazione si effettua
tramite comodi menù a tendina: è
possibile predisporre delle
registrazioni nel futuro e/o periodiche
(ogni giorno, ogni settimana, da Lun a
Ven e da Lun a Sab). Quest'ultima opzione, settabile dal menù
frequenza, è utilissima ad esempio per
serie TV a cadenza quotidiana o
settimanale.
Per ciascuna
registrazione è possibile
scegliere un titolo: questo sarà visualizzato
nei primi 5 secondi del filmato, insieme
al nome dell'utente, data, canale e
orario di inizio della registrazione.
|
Download |
Al termine della registrazione, dopo un
periodo che varia a secondo
dell'occupazione dei server adibiti alla
compressione dei video, è possibile
visualizzare e/o scaricare il filmato.
Poiché non è prevista
la visualizzazione in streaming,
cliccando su play occorre in tutti i
casi aspettare il download del filmato.
Il mio consiglio è quello di fare un
click destro su
(salva oggetto con nome) per scaricare
il video e memorizzarlo in locale. |
Riguardo il formato delle
registrazioni digitali, è possibile scegliere tra
quattro possibili tipi di compressione, ciascuno
pensato per un particolare dispositivo: Ipod, 3GP,
PSP, AppleTV. Vediamo le caratteristiche:
Formato |
Container |
Risoluzione |
FPS |
Compressione Video |
Bitrate Video Medio |
Compressione Audio |
Bitrate Audio |
Ipod |
Mpeg 4 |
320x240 |
25 |
Mpeg 4 part 2 ASP |
480 Kbit/s |
MPEG-4 AAC LC Stereo
48Khz |
78 Kbit/s |
3GP |
3GPP Media |
176x144 |
10 |
H.263 |
64 Kbit/s |
AMN-Narrowband -Mono 8
KHz |
12 Kbit/s |
PSP |
Mpeg 4 for SonyPSP |
320x240 |
25 |
Mpeg 4 part 2 ASP |
480 Kbit/s |
MPEG-4 AAC LC Stereo
48Khz |
78 Kbit/s |
AppleTV |
Mpeg 4 |
640x480 |
25 |
Mpeg 4 part 10 H.264/AVC |
1200 Kbit/s |
MPEG-4 AAC LC - Stereo
48Khz |
100 Kbit/s |
La qualità del flusso audio-video è ovviamente
condizionata dal formato utilizzato: per il video, fissata la risoluzione, il tipo di codec impiegato e
i valori di bitrate da soli non definiscono in
assoluto la qualità complessiva, in quanto un ruolo
fondamentale lo ha il Software o l'Hardware con cui è effettuata
la compressione. Per l'audio, i margini di
operatività dell'encoder sono più rigidi e pertanto
la qualità è meno vincolata alla efficienza della
implementazione dell'encoder.
Riguardo la qualità del video, il formato Mpeg4,
nelle sue varianti ASP e H.264/AVC, lascia
all'encoder una grossa libertà nell'implementare i
vari passaggi con cui è realizzata la compressione,
la cui sintassi è rigidamente
formalizzata dagli standard, a garanzia della
compatibilità in fase di riproduzione. Senza entrare troppo nel dettaglio, dove
una buona o cattiva implementazione del software
condiziona pesantemente la qualità finale del video
compresso, è la delicata fase della compensazione
del moto, ovvero la ricerca della similitudine tra
blocchi di pixel tra fotogrammi successivi.
Se
nell'Mpeg4 part 2 ASP (Advanced Simple Profile),
ovvero il codec utilizzato nei Divx e negli Xvid,
la compensazione del moto viene effettuata tra
blocchi di luminanza di 16x16 pixel e crominanza di
8x8 (come per l'Mpeg 1 e 2), nello standard Mpeg4 part 10 H.264/AVC
la dimensione di tali
blocchi è variabile; per la luminanza questi possono
essere di 16x16, 16x8, 8x16 o 8x8 pixel , mentre per la crominanza
tali blocchi possono essere di 8x8, 4x8, 8x4 o 4x4
pixel.
In pratica l'encoder che effettua la compressione,
nell'Mpeg4 AVC ha la possibilità di cercare la
similitudine di blocchi non solo di dimensione
variabile ma anche più piccoli rispetto a quanto
succede nell'Mpeg 1-2 e 4 ASP: se da un lato si
ottengono risultati qualitativi molto elevati, anche
in presenza di piccoli dettagli (le "alte frequenze"
video) , il prezzo da pagare per
ottenerli è un incremento della complessità
computazionale da parte del software che effettua la
compressione. Naturalmente tale software, se non
ottimizzato o se configurato in modo da minimizzare
i tempi di calcolo, può sfruttare solo in parte le
potenti opzioni di compensazione del moto offerti
dallo standard, ottenendo un video perfettamente
compatibile con la sintassi dell' Mpeg 4, ma poco
ottimizzato, ovvero con maggiori artefatti.
Analizzando i file video prodotti da Vcast, vista la
mole di filmati da creare, è ragionevole ipotizzare
che è stato scelto un compromesso tra tempi di
compressione e qualità. Per velocizzare i tempi di
calcolo, in tutti e 4 i formati, non sono utilizzati
frame di tipo B (nella sintassi dell'Mpeg4 B-VOP, Bidirectional
Video Object Plane), ovvero i
fotogrammi la cui compensazione è fatta cercando le
differenze con fotogrammi immediatamente precedenti
e successivi. L'utilizzo di B frame se da un lato
garantisce un miglioramento della qualità a parità
di bitrate, di contro richiede un incremento
dei tempi di calcolo: si spiega facilmente la scelta
di non usarli. L'altra caratteristica, abbastanza
insolita per lo standard Mpeg 4, è la presenza di GOP (gruppi di frame) fissi: il GOP (group of
picture) , ovvero la
successione tra fotogrammi chiave di tipo I (Intra
Frame) e quelli di tipo P (Predictional Frame)
è sempre pari a IPPPPPPPPPPP, con i frame di tipo I,
inseriti ogni 12 fotogrammi: la mancanza della
flessibilità nell'utilizzo dei P e I frame, tende a sfruttare in
maniera meno efficiente la ridondanza dei dati nei
filmati più statici.
Come anticipato, la qualità dei filmati è più che
buona, anche considerando i limiti visti: a parità
di sorgente video e di caratteristiche di formato,
con un encoder configurato per sfruttare ad esempio i
B frame si sarebbe potuto ottenere un video di
qualità leggermente superiore; in base alla mia
esperienza con gli encoder Mpeg 4, posso dire che è
stato utilizzato un ottimo compromesso in termini di
qualità, considerando tra l'altro la potenza di
calcolo che serve per comprimere i video sfruttando
al massimo le caratteristiche del formato.
Naturalmente non è da escludere, in futuro, un
ulteriore miglioramento della qualità: del resto gli
encoder Mpeg 4, ed in particolare quelli AVC, sono
ben lontani dalla maturità, vista la relativa
giovinezza dello standard.
Riguardo la compatibilità, questa è ottima: ho
visualizzato i vari filmati Mpeg4 con il freeware
VLC
media player, con Media Coder Classic/FFDShow,
Quick Time
Player e
Nero
ShowTime senza alcun problema. Verificata anche
la compatibilità tra lo standard AppleTV (H.264/AVC)
con la Playstation 3.
Seguono due immagini, esplicative della qualità
ottenibile: ho scaricando la medesima trasmissione
nei 4 formati disponibili e ho preso ad esempio dei
fotogrammi relativi ad una scena particolarmente
dinamica (sigla con computer grafica in movimento) e
statica (speaker su sfondo statico). Trovate 3
immagini di esempio, avendo
verificato che i formati Ipod e PSP sono per qualità
identici: cambia solo l'incapsulamento dei dati audio
e video.
Click sotto, per le immagini Hi-Res.
Seguono dei brevi filmati della qualità ottenibile
da Vcast, nel caso dei 3 standard disponibili:
AppleTV, Ipod e 3GP. Poichè ad oggi, lo standard
Mpeg 4 AVC non è ancora compatibile con il flash
player (lo è nella nuova versione Beta e
presumibilmente lo sarà nel prossimo aggiornamento
ufficiale), per la visualizzazione nel browser, ho
dovuto riconvertire i video in ON2 FLV, alla massima
qualità (si ha un ulteriore incremento degli
artefatti, di fatto trascurabile). Ho inserito anche
gli spezzoni originali, che li potete scaricare e
visualizzare con un player compatibile (ad esempio
il freeware
VLC
media player o il
Quick Time player)
Esempio AppleTV
(click
per visualizzare) |
Esempio Ipod
(click
per visualizzare) |
Esempio 3gp
(click
per visualizzare) |
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Concludo con un accenno alle complicate questioni
legali che ruotano attorno al servizio offerto da Vcast. Se consideriamo il "canale"
Internet come un
canale broadcast in cui un soggetto trasmette e chi
desidera riceve e/o scarica, in tale ottica Faucet
non ha il diritto nella distribuzione di contenuti
televisivi. Lo ha ad esempio la Rai per le sue
trasmissioni che non a caso sono in parte
disponibili online sul suo portale: stesso discorso
per la Mediaset per il suo palinsesto.
Ma allora il servizio offerto da Vcast.it è
illegale? Interessante la opinione di Giorgio
Bernardi, il CTO di Faucet che, pur cosciente della
"fragilità" legale dell’iniziativa, ha una posizione
molto precisa: la video registrazione online di
Faucet VCR è assimilabile a quella fatta con un
video registratore comprato in leasing. In entrambi
i casi chi utilizza le registrazioni non possiede lo
strumento, ma usufruisce solo di un servizio che in
più non è a fini di lucro ma assolutamente
gratuito.
Non a caso ogni registrazione scaricata da Vcast è
personalizzata sia con la schermata iniziale
presente nei primi secondi del video e sia con una
serie di tag presenti all'interno del file
identificativi di chi ha richiesto la registrazione;
due utenti che registrano la medesima trasmissione,
ottengono pertanto due file diversi.
Allo stato attuale la Fininvest ha chiesto a Faucet
di sospendere il servizio, che per i 4 canali
Mediaset (IT1, CH5, Rete4 e Boing) è stato
interrotto a
partire dal 9 ottobre 2007: nel
Blog di Vcast trovate maggiori dettagli e tra le
altre cose gli indirizzi mail per esprimere
eventualmente la propria opinione agli autori di
Vcast e alla Mediaset stessa. Vcast nel frattempo sta ultimando un sistema
da inserire all'interno delle registrazioni video,
detto VHS 2.0. In pratica ogni registrazione verrà
crittatografata e protetta; la lettura del contenuto sarà
concessa al solo utente che ha richiesto la
registrazione. VHS 2.0 è in pratica un sistema
di DRM, presumibilmente aperto, che renderà
possibile per chi ha richiesto una
videoregistrazione, di usare la sua copia del video
solo per uso personale. Così Fauce diventerebbe di
fatto un servizio di videoregistrazione ad esclusivo
uso personale, senza la possibilità da parte degli
utenti di distribuire o pubblicare il contenuto ottenuto via
Internet.
Da parte mia l'augurio ai coraggiosi autori del
servizio, di proseguire nel loro progetto,
ovviamente sempre nel rispetto delle complicate
leggi relative alle questioni dei diritti TV; spero
che il prossimo sistema VHS 2.0, possa risolvere
tali problematiche mantenendo la fruibilità dei
contenuti da parte del proprietario delle
registrazioni, dando all'utente la possibilità di
decriptare i video per renderli perfettamente
compatibili con i vari lettori capaci di leggere il
formato Mpeg 4.
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